Sicurezza di strade e infrastrutture: i rischi per gli autotrasportatori

12 aprile 2022

Sicurezza di strade e infrastrutture

Nel settore dei trasporti vi sono molti elementi che contribuiscono alla sicurezza per coloro i quali lavorano in tale comparto, in particolare gli autotrasportatori. Le strade e le infrastrutture, ma anche i mezzi e le attrezzature utilizzate, sono tutti fattori che influiscono senza dubbio sui rischi.

La sicurezza sulle strade è uno degli aspetti più importanti: nell’anno scorso è stata presentata dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (ANFISA), nata dopo il crollo del ponte Morandi, una relazione annuale dalla quale si può notare come i dati sulle strade e autostrade del nostro paese siano particolarmente lacunosi.

Strade italiane: degrado e dati lacunosi

Se le strade italiane non versano in ottime condizioni, ciò che ancora di più sorprende è la mancanza e l’incompletezza dei dati.

La creazione dell’ANFISA è stata voluta proprio per poter tenere sotto controllo le condizioni delle infrastrutture stradali e per prevenire situazioni drammatiche come quella verificatasi con il crollo del ponte Morandi e garantire a chi viaggia la massima sicurezza.


Tuttavia, dopo questo primo rapporto si è dovuta constatare una rete di oltre 800mila chilometri con dati spesso incompleti, dove non addirittura mancanti. Burocrazia, passaggi di competenze fra gestori diversi, opere realizzate molto tempo fa e di cui è difficile risalire a dati certi sono solo alcune delle difficoltà che hanno incontrato coloro a cui è stato affidato l’incarico. Inoltre, le ultime rilevazioni sulle infrastrutture stradali risalgono al 1999 e fanno riferimento al sistema stradale comunale, dal quale sono escluse strade provinciali e regionali, che rappresentano quasi il 20% dei chilometri totali.

Mancano anche tutta una serie di informazioni sulla qualità delle strade, indispensabili per la gestione della sicurezza per gli standard attuali.

L’Agenzia pertanto ha attivato una ricognizione delle condizioni stradali attraverso il coinvolgimento di enti locali con l’obiettivo di costruire un sistema di monitoraggio e supervisione secondo i più moderno standard di sicurezza.

La speranza è che, avendo un maggiore controllo delle condizioni di una rete stradale particolarmente articolata, possano essere messe in atto una serie di migliorie per aumentare la sicurezza stradale.

Sicurezza autotrasportatori: quali sono i pericoli più frequenti?

Al di là delle condizioni delle strade e delle infrastrutture, che sicuramente rappresentano un tema importante in relazione ai fattori di rischio, è importante valutare quali siano nel caso degli autotrasportatori i pericoli più frequenti, con l’obiettivo di introdurre misure e strategie atte a ridurli.

Per quanto riguarda gli autotrasportatori i pericoli si realizzano sia su strada, in particolare sotto forma di incidenti stradali, sia durante le operazioni di carico-scarico della merce.

Per ridurre gli incidenti sul lavoro sono fondamentali alcune attenzioni e precauzioni:

  • Manutenzione dei mezzi e dei macchinari: si tratta di un fattore molto importante che serve ad evitare che il lavoratore sia esposto a condizioni di criticità.
  • Adeguata formazione dell’autotrasportatore sulle norme di sicurezza e le buone pratiche per identificare i pericoli ed evitare rischi.
  • Utilizzo di attrezzature idonee al lavoro che si sta svolgendo e utilizzo dei dispositivi di sicurezza.

Secondo i dati dell’INAIL nel 2020 si è registrato un calo delle denunce per infortunio sul lavoro rispetto al 2019: molto probabilmente ciò è stato determinato dalle limitazioni alla circolazione stradale nel periodo del lockdown, tanto più che i primi 5 mesi del 2021 hanno registrato una ripresa delle denunce con un incremento di oltre il 40% rispetto al 2020.

Proposte per il miglioramento delle condizioni degli autotrasportatori

In attesa di avere dati certi sui miglioramenti delle condizioni delle strade e delle infrastrutture, il presidente dell’INAIL ha testimoniato la volontà di introdurre dei progetti per la sicurezza stradale. Ciò dovrà essere gestito in collaborazione con l’albo nazionale degli autotrasportatori.

In particolare, si è pensato a due progetti:

  • Creazione di una campagna nazionale per l’informazione, al fine di sensibilizzare sull’importanza della sicurezza stradale a tutti i livelli e, di conseguenza, prevenire gli incidenti stradali.
  • Realizzazione di percorsi formativi facoltativi che abbiano come oggetto le buone pratiche per prevenire gli infortuni durante l’attività di trasporto merci, la sicurezza sul lavoro e la salute dei lavoratori.

Sicurezza sulle strade: l’importanza dell’evoluzione tecnologica

Un ulteriore tema da affrontare in relazione alla sicurezza stradale è rappresentato dalla possibilità di introdurre tecnologie che consentano una riduzione dei rischi. Ciò ha lo scopo di prevenire gli incidenti ma anche di migliorare le operazioni di soccorso stradale.

  • All’interno del mezzo, cabine più comode ed efficienti e una strumentazione pensata per ridurre le distrazioni sono dei plus di particolare importanza.
  • Inoltre, a partire dal mese di luglio 2022 entreranno in vigore normative sugli ADAS obbligatori per i camion: si tratta dei sistemi di assistenza alla guida che consentono una maggiore sicurezza sul mezzo. Si tratta, per esempio, di sistemi che permettono di avere una migliore visuale, specie nei punti ciechi, sistemi per la frenata di emergenza, rilevatori di soggetti sensibili e rilevatori di cambio di corsia improvviso.
  • I sistemi di illuminazione automatica, poi, consentono di avere sempre una illuminazione ideale della strada ma anche di rendersi visibili.
  • Infine, i sistemi di comunicazione tra veicoli permettono di condividere in tempo reale informazioni tra gli autotrasportatori e prevenire eventuali situazioni di pericolo.
10 luglio 2024
Nelle scorse settimane, la Direzione generale della Motorizzazione ha apportato alcune integrazioni e chiarimenti alle istruzioni relative alle disposizioni per i corsi CQC. Il provvedimento è legato alla necessità di fornire delle risposte ad alcuni quesiti sull’applicazione della nuova disciplina della CQC (di cui al DM del luglio 2021), oltre che di aggiornare i modelli per le dichiarazioni di atto notorio dei docenti sul trattamento dei dati personali. Fra i punti oggetti di chiarimento alcuni sono particolarmente importanti. Il testo fornisce, ad esempio, precisazioni sulla conversione e il duplicato della CQC nei casi di titolare di patente di guida italiana e di CQC conseguita presso uno Stato Ue o dello Spazio economico europeo o in Svizzera, quando ha stabilito la residenza in Italia (conversione possibile per tutta la validità della CQC quinquennale posseduta); di titolare di patente di guida rilasciata da uno Stato membro Ue o dello Spazio economico europeo; o sulla conversione di una CQC ottenuta nel Regno Unito entro il 31 dicembre 2020. La circolare offre chiarimenti anche sulla figura del docente medico, con esperienza di due anni di formazione. In questa categoria è incluso ora anche il medico odontoiatra iscritto all’albo provinciale degli odontoiatri. Per quel che riguarda il numero dei docenti per ciascuna lezione del corso CQC si spiega che “possono essere comunicati più nominativi di docenti per ciascuna delle qualificazioni professionali richieste”. Inoltre, la circolare entra nel merito anche delle variazioni delle sedi, del materiale didattico, delle attrezzature e del personale docente. Si chiariscono, anche, le modalità di rilevazione di presenze e assenze. @rivistatir 
24 giugno 2024
I trasporti nel cuore dell’economia: l’intermodalità al centro di un convegno a Roma 
3 marzo 2024
Passi avanti verso la riforma della legge sugli interporti. La Camera, infatti, ha dato il via libera in prima lettura alla proposta di legge con 125 sì, 79 no e 3 astenuti; adesso la parola passa al Senato. Il documento contiene una serie di punti, a partire dalla definizione di interporti e cioè "il complesso organico di infrastrutture e di servizi integrati di rilevanza nazionale, gestito in forma imprenditoriale" per "favorire la mobilità delle merci tra diverse modalità di trasporto". La nuova norma si propone di favorire l'intermodalità terrestre e l'efficienza dei flussi logistici, valorizzando anche la rete esistente degli interporti e i collegamenti con il sistema portuale. L'iter di riforma mira ad aggiornare la Legge quadro del 1990. Scritto da redazione Tir
4 febbraio 2024
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, il 31 gennaio, un decreto legge a tutela dell’indotto delle grandi imprese in stato di insolvenza, ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria. Una questione che riguarda anche il settore dell’autotrasporto, in particolare le imprese che vantano crediti insoluti per servizi di trasporto effettuati per conto di Acciaierie d’Italia (ex Ilva). Il DL prevede diverse misure che vanno dall'accesso agevolato al Fondo di garanzia Pmi a un Fondo specifico, istituito presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l'obiettivo di abbattere gli interessi sui mutui per nuova liquidità. Per quanto riguarda il Fondo di garanzia, il DL prevede che le imprese che incontrano difficoltà di accesso al credito a causa dell’aggravamento della posizione debitoria delle imprese è concessa a titolo gratuito, senza valutazione, la garanzia del Fondo fino all’80% dell’importo dell’operazione, nel caso di garanzia diretta; fino al 90% dell’importo dell’operazione finanziaria del primo livello, nel caso di riassicurazione. Per l’accesso, le imprese devono aver prodotto, negli ultimi due esercizi precedenti la richiesta, almeno il 70% del fatturato nei confronti del committente sottoposto alle procedure. Può essere anche richiesto un contributo a fondo perduto finalizzato ad abbattere il tasso di interesse, ai sensi e nei limiti della disciplina europea sugli aiuti di importanza minore (“de minimis”) e pari al valore complessivo, attualizzato, della differenza tra interessi calcolati nell’arco dell’intera durata dell’operazione, al tasso contrattuale, e gli interessi determinati applicando un tasso pari al 50% del contrattuale. 
4 febbraio 2024
La complicata situazione geopolitica internazionale è stato uno dei temi principali dello 'Shipping, Transport & Intermodal Forum' che si è svolto a Rapallo e che ha visto anche la partecipazione del Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi. "Siamo un Paese con una forte vocazione marittima”, ha detto il Viceministro, mettendo l’accento sulla difficile situazione che si sta vivendo in Mar Rosso. "Questa situazione geopolitica crea delle apprensioni, ma crea anche delle grandi opportunità per il nostro Paese; l'opportunità di ridare una centralità al Mediterraneo. Nei prossimi giorni sarò a Berlino – ha continuato Rixi -. Abbiamo aperto una nuova linea da Damietta e Trieste, vedremo di aprire anche linee su Genova, il traffico inter-Mediterraneo deve diventare importante nell'ottica generale. L'Europa deve accorgersi che esiste il Mediterraneo, fino a quando non c'era la crisi Ucraina l'economia tedesca non guardava al Mediterraneo per le materie prime e per i semilavorati guardava ai Paesi dell'est e alla Russia. Oggi una serie di investitori ha cambiato rotta perché di là c'è un muro". Il Viceministro ha anche sottolineato che “l'Italia può diventare un hub logistico anche sul tema dei carburanti. Abbiamo delle peculiarità e il nostro Paese deve avere la forza di farlo presente anche a livello continentale".
22 gennaio 2024
Sono in arrivo i nuovi fondi per il rinnovo del parco veicolare nell’autotrasporto. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, infatti, il Decreto Ministeriale dello scorso 1° dicembre che stanzia 25 milioni di euro per incentivare l’acquisto di mezzi ecologici e tecnologicamente avanzati, per svecchiare le flotte. Le risorse sono riservate alle imprese di autotrasporto merci in regola con i requisiti di iscrizione al Registro Elettronico Nazionale (REN) e all’Albo degli autotrasportatori.  Il decreto chiarisce che 2,5 milioni sono destinati all’acquisto di mezzi nuovi con massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 tonnellate a trazione alternativa a metano CNG, gas naturale liquefatto LNG, ibrida (diesel/elettrico) e elettrica (full electric), e alla riconversione di autoveicoli per il trasporto merci a motorizzazione termica in veicoli a trazione elettrica; 15 milioni di euro per la rottamazione di mezzi con massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 tonnellate, con contestuale acquisizione di veicoli nuovi di fabbrica, Euro VI step E ed Euro 6 E; 7,5 milioni di euro di euro per l’acquisto di nuovi rimorchi e semirimorchi, adibiti al trasporto combinato ferroviario e/o dotati di ganci nave per il trasporto combinato marittimo e all’acquisto di rimorchi/semirimorchi ed equipaggiamenti per mezzi superiori alle 7 tonnellate per il trasporto in regime ATP.
Autore: Girolamo Vitiello 22 gennaio 2024
Da fine dicembre l'assicurazione è obbligatoria anche per i veicoli fermi. Il Decreto Legislativo 22 novembre 2023 n. 184, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 13 dicembre 2023, ha infatti recepito la Direttiva Ue in tema di assicurazione sulla responsabilità civile verso terzi e ha ampliato la categoria dei veicoli soggetti all’obbligo di copertura assicurativa. La nuova norma definisce veicolo: qualsiasi veicolo a motore azionato esclusivamente da una forza meccanica che circola sul suolo ma non su rotaia, con: una velocità di progetto massima superiore a 25 km/h; o un peso netto massimo superiore a 25 kg e una velocità di progetto massima superiore a 14 km/h; qualsiasi rimorchio destinato ad essere utilizzato con un veicolo, a prescindere che sia ad esso agganciato o meno; i veicoli elettrici leggeri (individuati con successivo decreto ministeriale). La necessità della copertura assicurativa scatta per ogni veicolo rientri in questa definizione, indipendentemente da dove lo stesso si trovi e se sia o meno in movimento e purché mantenga la funzione di trasporto. Sono però previste alcune deroghe, escludendo l’applicazione dell’obbligo assicurativo per le seguenti categorie: - i veicoli formalmente ritirati dalla circolazione nonché quelli il cui uso è vietato, in via temporanea o permanente, in forza di una misura adottata dall'autorità competente (per esempio quelli sequestrati o sottoposti a fermo amministrativo);  - i veicoli non idonei all'uso come mezzo di trasporto (i mezzi che non sono tecnicamente in grado di circolare perché, per esempio, privati del motore); - i veicoli il cui utilizzo è stato volontariamente sospeso per effetto di una formale comunicazione all'impresa di assicurazione. La sospensione, specifica la legge, può essere richiesta più volte fino a un massimo di dieci mesi, rispetto all’annualità (estesi fino a undici mesi per i veicoli storici).
10 gennaio 2024
Brennero, ecco il calendario invernale dei divieti per i mezzi pesanti 
10 gennaio 2024
Pacchetto mobilità Ue: disponibile il documento Trace 2 
Pubblicato il nuovo calendario dei divieti di transito dei veicoli pesanti provenienti dalla Germani
30 agosto 2023
Pubblicato il nuovo calendario dei divieti di transito dei veicoli pesanti provenienti dalla Germania attraverso il Tirolo.
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